Il telescopio di Galileo. Una storia europea
con Michele Camerota e Franco Giudice
ISBN: 9788806201135
editore: Einaudi
anno: 2012
pagine: 322
«Questo libro racconta di un delitto. Tutto comincia ed esplode tra il 1608 e il 1610, quando il cielo che si credeva di conoscere viene distrutto. Quando il cielo contemplato da Omero e Ovidio, da Aristotele e Tolomeo, da Dante e Tommaso d'Aquino, viene definitivamente cancellato».
Spesso descritta in modo lineare e al limite della banalità, l’invenzione del telescopio assume qui, grazie anche alla pubblicazione di numerose lettere e documenti d’archivio inediti, i tratti di una storia piú complicata e sofferta, dove in primo piano non c’è solo Galileo. Con lui, protagonisti sono matematici, astronomi, filosofi e teologi come Paolo Sarpi, Johannes Kepler e il cardinale Bellarmino, ma anche artigiani, uomini di corte, ambasciatori, nunzi pontifici e sovrani come Rodolfo II, Enrico IV e Giacomo I, insieme a poeti e artisti della levatura di John Donne e Jan Brueghel. Una storia avvincente, raccontata istante per istante, dove la potenza visiva del nuovo strumento finí per incarnare significati che andavano ben oltre la scienza degli astri. La metafora dell’«occhiale dalla vista lunga» era troppo seducente e scandalosa per restare racchiusa dentro i confini di un semplice avviso astronomico.
«Tra i thriller da consigliare senza se e senza ma, metterei al primo posto l’avvincente “storia europea” del Telescopio di Galileo. Questa vicenda appassionante è una vera spy-story fuori delle regole del genere, di natura epistemologica e scientifica, con continui colpi di teatro (cosa accadde davvero tra Galilelo e Sarpi?) e strategici ralenti narrativi. È stata scritta da tre storici-detective per raccontare, in presa diretta e spostando di continuo l’obiettivo, come all’inizio del Seicento il cielo, che si credeva fin troppo conosciuto, venne praticamente fatto fuori da un killer sconosciuto». Renato Minore, Il Messaggero
«La vicenda del cannocchiale va studiata nello spazio, come una rete di storie orizzontali, prima ancora che nel tempo, come una trama di storie possibili: è quanto hanno splendidamente fatto Massimo Bucciantini, Michele Camerota e Franco Giudice». Sergio Luzzatto, Il Sole 24 ore-Domenica