Occhiacci di legno
Dieci riflessioni sulla distanza. Ediz. ampliata
ISBN: 9788822903594
editore: Quodlibet
anno: 2019
pagine: 296
«Tutto il mondo è paese non vuol dire che tutto è uguale: vuol dire che tutti siamo spaesati rispetto a qualcosa e a qualcuno». Il libro indaga, da punti di vista diversi, le potenzialità cognitive e morali, costruttive e distruttive dello spaesamento e della distanza. Perché una lunga tradizione ha attribuito allo sguardo dell’estraneo – del selvaggio, del contadino, dell’animale – la capacità di svelare le menzogne della società? Perché la riflessione sul mito serve a distanziare la realtà, mentre il mito è spesso uno strumento politico per controllare gli ignari? Perché nel Medioevo, durante i funerali dei re di Francia e d’Inghilterra, veniva portato in processione un fantoccio detto «rappresentazione»? Perché il cristianesimo fece propria la proibizione mosaica delle immagini ma favorì da un certo momento in poi la diffusione di immagini devozionali? Perché lo stile è stato usato, a seconda dei casi, per includere o escludere la diversità culturale? Perché ricorriamo così spesso a metafore visive come «prospettiva» o «punto di vista»? Uccidereste un mandarino cinese sconosciuto se vi venisse offerta una grossa somma? Gesù era cristiano?
Dieci sguardi sul mondo, da vicino e da lontano.
Nuova edizione accresciuta.
Indice
- Nota alla presente edizione
- Prefazione 1997
- 1. Straniamento. Preistoria di un procedimento letterario
- 2. Mito. Distanza e menzogna
- 3. Rappresentazione. La parola, l’idea, la cosa
- 4. Ecce. Sulle radici scritturali dell’immagine di culto cristiana
- 5. Idoli e immagini. Un passo di Origene e la sua fortuna
- 6. Stile. Inclusione ed esclusione
- 7. Distanza e prospettiva. Due metafore
- 8. Uccidere un mandarino cinese. Le implicazioni morali della distanza
- 9. Un lapsus di papa Wojtyła
- 10. Schemi, preconcetti, esperimenti a doppio cieco. Riflessioni di uno storico
- Indice dei nomi